03 maggio 2005

IL MARCHIO

IN FASE DI PUBBLICAZIONE CARTACEA
A PRESTO IL LINK DELL'ANTOLOGIA IN CUI POTRETE TROVARLO
AUTORE - ELISELLE

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo e' il racconto dei tuoi che mi e' piaciuto di piu' ^_______^
Veloce, pulito, senza tutto quel noir-pulp che c'era negli altri ma ugualmente deciso e forte.
Bello bello, si'!

Anonimo ha detto...

Bello. Direi che una bella lezione se la meritava! Era proprio una rompi palle!

Anonimo ha detto...

Ho fortemente sperato che alla fine la marchiase sul serio!

Anonimo ha detto...

Alzi la mano chi non ha sperato in un vero marchio a fuoco finale...magari con le iniziali RP (rompiballe!)

Eliselle ha detto...

Volevo solleticare gli istinti virili.. ci sono riuscita? :DDD

Anonimo ha detto...

Molto sensuale come racconto anche se l'idea del marchio a fuoco in quella zona del corpo credo stuzzichi una parte degli istinti virili che non sarebbe accettata di buon grado in un salotto bene...

Anonimo ha detto...

Bel racconto, diretto.

Mi chiedo solo quanti ragazzi si sarebbero effettivamente fermati...

=^.^=

Anonimo ha detto...

Il marchio.
Sinossi: Una ragazza piagnucolosa, che guarda troppo la tv e frequenta cattive compagnie, vuole a tutti costi farsi marchiare il culo dal suo uomo.
Il suo uomo l’accontenta come meglio può ma siccome lei non è mai soddisfatta gli girano i coglioni e decide di fingere di marchiarle il culo a fuoco come da lei richiesto. Infatti, come tutti in Padania, il buon uomo possiede una casa di campagna e un marchio di famiglia. Legata, imbavagliata e col culo all’aria, lei si caga sotto e ritorna all’ubbidienza più completa.
Morale: Se avete una donna lagnosa non abbiate paura, vuole essere solo picchiata
Morale n.2: Non è sempre necessario marchiare la propria vacca per riconoscerla.
Marale n.3. Passi che si marchi un brutto culo cellulittico, ma un bel culo candido, questo no!
Note. Il film ha vinto il Denim Donatello, per l’uomo che non deve chiedere mai, e per la donna che quando chiede, chiede solo stronzate.
Sorprende la deriva maschilistica della scrittrice modenese.