03 ottobre 2006

FUTURO IMPERFETTO

Joe sapeva che quella non sarebbe stata una buona giornata. Lo aveva capito non appena il suo piede si era appoggiato sulla stuoia di pelo che teneva affianco al letto e la sua intuizione fu confermata nell’attimo in cui, varcata la soglia della cucina, posò i suoi occhi su Trome.
Il paffuto ragazzetto dai biondi capelli ricci tagliati a caschetto era intento a leggere il giornale.
“Che hai combinato questa volta?” domandò Trome facendo riecheggiare nella stanza il rumore della carta di giornale accartocciata dalla frenetica stretta delle sue mani.
Joe voleva scappare ma ormai era troppo tardi. Le azzurre pupille del giovane lo fissavano con intransigenza. Il volto rosso dalla rabbia.
“Io?! Niente di male suppongo.”
“Niente di male dici?! Forse allora sarà meglio che tu legga il giornale” sentenziò Trome spingendo il quotidiano verso il suo interlocutore.
“Esattamente pagina dieci e la prima pagina locale”
Il TalCual era un giornale nazionale indipendente del Venezuela. Come Joe sapeva Trome adorava i giornali indipendenti sostenendo fossero maggiormente in linea con la sua essenza.
L’articolo principale della pagina dieci parlava di un grosso disguido all’aeroporto italiano di Linate. A causa di un guasto al sistema di controllo tutti i voli internazionali in partenza erano stati sospesi mentre quelli in arrivo erano stati dirottati presso l’aeroporto internazionale di Ciampino. Dalle prime notizie il guasto avvenuto intorno alle diciassette sembrerebbe esser stato causato da un virus informatico introdotto nel sistema da una postazione interna allo stesso aeroporto.
Un sorriso di soddisfazione percorse il volto di Joe.
“Questo pirata informatico è stato veramente bravo.” affermò Joe sfogliando il giornale in cerca della pagina locale.
“Leggi pure anche l’altro articolo” disse con aria di sfida Trome alzando un sopracciglio nel tentativo di guardare ancor più di sbieco l’alto e robusto giovane.
“Vediamo: Caracas. Guardia giurata in preda a follia amorosa spara al suo rivale.
Ieri notte in un appartamento sulla riviera di Caracas F.C. 40 anni broker finanziario italiano è stato ferito da un colpo di pistola esploso da J.M. 25 anni di professione guardia giurata. Sembrerebbe che J.M. fosse venuto a conoscenza che la donna con cui conviveva avesse da tempo una relazione con il businessman italiano. Sentendo lo sparo i vicini hanno chiamato la polizia che, intervenuta sul luogo dell’incidente, ha trovato F.C. riverso a terra. Subito è stata chiamata l’ambulanza che ha ricoverato l’uomo nel reparto di chirurgia. Le condizioni di F.C. non sono state ancora rese note ma fonti non ufficiali affermano che l’uomo stia ancora combattendo una strenua lotta contro la morte.”
Silenzio. Una goccia di sudore si fa strada lungo la tempia di Joe.
“Ero convinto che sarebbe morto. Scusami Trome.”
“Allora vedi che non capisci un tubo!” sbraitò il ragazzetto
“Per fortuna che è ancora vivo! Pensa il casino che sarebbe successo se fosse morto!”
Joe rimase stupito da quella affermazione.
“Ma non mi hai detto tu di occuparmi della questione?!”
Trome si lasciò scivolare, impotente, dalla sedia.
“Non ho ancora capito se sei davvero imbecille o se semplicemente hai un buco nero nel cervello. Io ti avevo detto di fare tutt’altra cosa. Hai ancora il post-hitt che ti ho dato l’altra sera?”
Joe si frugò nelle tasche e oltre a tirarne fuori scontrini, centesimi, chiavi e carte argentate di chewingum estrasse anche una pallina di carta gialla. Ripristinandone la forma meglio che poté Joe la mostrò a Trome.
“Bravo almeno abbiamo la prova della tua deficienza. Leggi ora per favore”
“Allora…” iniziò Joe schiarendosi la voce nel tentativo di nascondere l’emozione.
In quel momento si sentì come se fosse ritornato sui banchi di scuola, quando la maestra ti chiama per l’interrogazione e tu sai di non sapere assolutamente nulla di ciò che ti chiederà.
“Prima vai in Italia assicurati che siano in aereoporto poi vai a Caracas
IMPORTANTISSIMO ore 17 italia bloccare aeroporto Caracas”
“Bene. Adesso rileggilo con la punteggiatura.”
“Prima vai in Italia: assicurati che siano in aereoporto. Poi vai a Caracas.
IMPORTANTISSIMO: Ore 17 italia; bloccare aeroporto Caracas”
Joe, perplesso, non riusciva proprio a capire che differenza ci fosse da quello letto in precedenza.
“Te lo ripeterò con parole semplici in modo che tu possa capire finalmente ciò che hai letto.
Dovevi assicurati che i due fossero all’aereoporto dopo di che saresti dovuto andare a Caracas.
Una volta a Caracas avresti dovuto introdurre il virus nel sistema dell’aereoporto alle diciassette orario Italiano. Questo avrebbe fatto si che il nostro amico broker fosse già in volo. Che la nostra amata coppia arrivasse a Caracas con un paio di ore di ritardo ma comunque nei tempi stabiliti e che la buona guardia giurata uccidesse, carica d’ira per l’attesa, le persone sbagliate!”
Joe bianco come uno straccio deglutì rumorosamente.
“Ora mi ritrovo a dover fare gli straordinari e sai quanto odio doverli fare.”
“Scusami Trome non pensavo di…”
“Questo è il punto Joe: non pensi. Mi chiedo come mai fra tutti quelli che hanno fatto richiesta di venire a lavorare per me abbiano mandato proprio te. Certo che sono dei gran burloni quelli dei piani alti. Giuro che alla prossima riunione mi farò sentire” affermò Trome prima di prendere una lunga sorsata di latte dal suo bicchiere.
“Come risolvo la cosa adesso?” domandò Joe mortificato.
“Risolvere la cosa tu? Sei impazzito!” esclamò il giovane mettendo in mostra due spessi baffi di latte
“ Ci penserò io a sistemare tutto. Tu occupati di scrivere gli incarichi sul libro mastro e cambia il modo in cui quei tre periranno. Metti…incidente aereo.”
“Ma non erano due”
“In verità sono tre. Lei è incinta e quello spirito che porta in grembo non deve vedere luce per un altro secolo.”
Trome lasciò la cucina e quando uscì di casa il suo corpo non era più quello di un bambino rubicondo ma quello di un giovane dai lunghi capelli che stringeva forte nella mano la lunga asta della falce mietitrice di vite.

AUTORE - SIMONE

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Esercizio per corso di scrittura...

C'è qualcosa che non mi convince
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Anonimo ha detto...

E' carino, ma ha una pecca non trascurabile secondo me: che nel punto di snodo fondamentale, cioè quando si rilegge il bigliettino, non si capisce bene la dinamica di quello che avrebbe dovuto succedere rispetto a quello che è successo in realtà. Su quel punto il racconto va rinforzato.

Sara ha detto...

L'idea è carina ma concordo con Max sulla poca chiarezza del disguido che doveva rivelarsi nella lettura del biglietto.
Due appunti:
1)i capelli tagliati a caschetto solitamente si immaginano dritti, i riccioli possono al massimo essere tagliati all'altezza delle orecchie o delle spalle, ma difficilmente daranno l'effetto del "caschetto".
2) post-it con una T sola
:D

Anonimo ha detto...

Concordo appieno con voi sulla fragilità del "BIGLIETTO". era proprio quella la parte che mi convinceva meno. Ho avuto poco tempo per pensarci è ho usato l'incomprensione più rapida che sono riuscito a trovare sapendo però che non era delle migliori.

Con calma lo aggiusterò
Intanto grazie ;-)