17 aprile 2005

DOLCE PASSIONE

La domenica è uno dei giorni che odio di più. Sembra che il mondo si fermi. Oggi poi mi opprime ancora più del solito. Sono qui stravaccato sul divano con la Sammy accoccolata sul petto. Stiamo meditando come ravvivare la giornata. Ci lasciamo andare a fantasticherie di ogni tipo. Poi mi balena in testa un’idea. Non so precisamente come ci sia arrivata. A volte le mie sinapsi lavorano in modo veramente strano. Ripenso all’idea mentre osservo Sammy. La immagino in quel frangente. Mi eccito. Avvicino la bocca al suo orecchio e inizio a raccontarle la fantasia che ho avuto. Lei solleva la testa. Mi guarda incredula mentre accenna un sorriso. Sei matto mi dice. Poi si ferma come se stesse immaginando la scena. Facciamolo.
Ci bastano dieci minuti per arrivare al negozio. Ci portiamo sul retro del locale. La strada è deserta e il mondo già buio. Memore degli insegnamenti del mio amico investigatore impiego solo un paio di minuti a scassinare la serratura della porta. Sammy si guarda intorno. Percepisco il suo cuore battere forte. Sento che mi si avvicina mentre la serratura scatta. Preme il suo seno sulla mia schiena. La mano le scivola sul mio sesso che inizia a inturgidirsi. Infrangere la legge fa uno strano effetto.
Varcata la soglia del retrobottega veniamo assaliti da un intenso odore di cacao. Inspiriamo profondamente. I polmoni si riempiono del corposo aroma. Il laboratorio della cioccolateria ci appare come un’immensa sala giochi tutta per noi. Ci sono banconi e formine di lucido acciaio. Enormi contenitori, le cui spatole in movimento mescolano lo scuro composto, fanno da sottofondo melodico alla nostra avventura. Iniziamo a spogliarci. Il freddo investe i nostri corpi. Mi avvicino a Sammy. La bacio. Lei cerca la mia lingua. Il palmo della mia mano si appoggia sul suo capezzolo destro. Voglio sentire mentre si inturgidisce. Voglio sentirlo passare lungo la linea della vita fino al monte di venere dove potrò stringerlo fra le dita. Sento le sue unghie tracciare misteriosi segni all’interno delle mie cosce.
Le appoggio una mano sul collo e la guido sotto uno dei contenitori. Lei si accovaccia. Il bacino leggermente all’infuori. Mi sdraio infilando la testa fra le sue gambe. Vedo il suo sesso imperlato di piacere. Il suo seno pieno. La sua mano si allunga sul rubinetto del contenitore. La cioccolata, come un fiume in piena, inizia a scorrere. Le sfiora il collo. Passa su un seno travolgendo nella sua corsa il roseo capezzolo. Continua lungo il ventre; sinuoso e denso. Investe il clitoride gonfio di piacere. Cola lungo le labbra fino a riempirmi la bocca. Lo assaporo. Amaro. Un gusto intrigante. Un misto di pura cioccolata e di Sammy. Cioccolato alla Sammy. Sento il membro che mi si gonfia ancora di più. La mano di Sammy me lo stringe. Abbassa delicatamente il prepuzio fino a scoprire completamente il glande. Il fluido smette di colare. Sammy si alza. Si gira tendendosi in avanti. Le gambe allargate e tese. Una mano si riposiziona sul rubinetto della botte mentre le dita dell’altra giocherellano con il clitoride. Il fluido moresco riprende la sua corsa attraverso la schiena. Si insinua fra i glutei sodi e rotondi per poi diramarsi, in rivoli sottili, lungo le slanciate gambe. Non riesco a trattenermi. Afferro le natiche. Le allargo per gustare meglio con la lingua la dolcezza di quel sapore. La sento sospirare: più sospira più la mia lingua si fa vogliosa di lei. Mi allontana con prepotenza. Voltandosi mi afferra il membro. Lascia che la cioccolata lo ricopra poi si avvicina con le labbra. Curiosamente lo assaggia con la punta della lingua. Soddisfatta inizia a succhiarlo, mentre la cioccolata continua a ricoprirlo. Il piacere inizia a pervadermi. Sento la lingua che lecca e assapora mentre i denti stringono lievemente l’asta. Le spingo leggermente la testa per farglielo sentire tutto. Per sentire tutto. Sto per venire. Lei se ne accorge. Mi guarda come per dire scordatelo. Si sottrae. Vuole che la sollevi. Lo faccio. La sostengo tenendole le mani sotto le cosce. La penetro mentre il flusso di cacao scorre fra noi ricoprendoci letteralmente. Il ritmo aumenta. Il suo seno sussulta. Le lecco un capezzolo. Lo mordo come se fosse un cioccolatino. Lei inizia a gridare. Perdiamo il controllo. Lei viene. Si scosta per farsi venire sulle sue labbra. Vengo anch’io. La guardo. Mai visto niente di più bello. Il corpo ricoperto di cioccolata. Lo sguardo disarmantemente innocente. Il respiro ancora carico di eccitazione.
In quel momento vidi nelle sue labbra la sintesi della perversione e dell’innocenza. La sbadataggine della bambina che si sporca mangiano il gelato, la perversione della donna che assapora il caldo nettare del suo uomo.

AUTORE - SIMONE

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...slurp...

Eliselle ha detto...

mhuahua bello il commento di Venti :D

Personalmente, trovo questo racconto sensuale e delicato al tempo stesso :)

Anonimo ha detto...

confermo lo ..slurp...